Preambolo
 

 

Se riusciamo a vedere appena un pochino dietro al fumo alzato da mirabolanti proclami sui grandiosi sviluppi promessi dalla genomica e dalla nuova biologia, dalle promesse di una eterna giovinezza e di una imminente soluzione di tutte le principali malattie che ci angosciano, non facciamo fatica a scorgere che in realta’ la scienza sta attraversando uno dei suoi periodi piu’ bui sia in termini di considerazione collettiva che di capacita’ di generare idee e stimoli innovativi per la societa’.

Sempre meno giovani, in tutto il mondo sviluppato, si orientano verso la carriera scientifica, il mondo industriale, sgonfiata la bolla speculativa montata a seguito del sequenziamento del genoma umano abbandona progressivamente la biologia di base e, con la fine della guerra fredda, i grandi progetti spaziali, simulacro incruento del conflitto nucleare finale e banco di prova per sistemi d’arma ma ‘pubblicita’ vivente’ dell’efficacia inesorabile del pensiero scientifico si ritrovano confinati in improbabili ed un po’ pazzoidi proclami sulla colonizzazione di Marte.

Cio’ nonostante le guerre continuano rigogliose ma ad un livello decisamente meno stellare e piu’ terrestre e l’industria bellica, rimanendo il principale investitore in tecnologie (e quindi indirettamente in scienza), rovina ancor piu’ l’immagine sociale degli scienziati che appaiono decisamente appartenenti al campo dei ‘cattivi’.

Al contrario i grandissimi problemi che attanagliano il pianeta (e che avrebbero un gran bisogno dell’intervento appassionato della scienza) come il degrado degli ecosistemi, lo sviluppo sostenibile, le tragiche disuguaglianze, il preoccupante insorgere del disagio psichico nel mondo dei ricchi e gli sfracelli prodotti da nuove malattie infettive nel mondo dei poveri sembrano essere temi marginali nell’ agenda degli scienziati.

Eppure noi crediamo che di scienza ce ne sia un bisogno enorme e non solo di scienza materiale per risolvere i problemi impellenti del genere umano, ma di pensiero scientifico con tutto quello che esso significa in termini di libera investigazione, mancanza di pregiudizi,  immaginazione,  fantasia. Se pero’ la scienza vuole sopravvivere e a contribuire al bene degli uomini, si deve liberare dell’odioso fardello dello scientismo, di quell’ insulsa ideologia con cui e’ spesso scambiata e che invece, a nostro parere e’ proprio il suo esatto contrario.  I primi a doversi liberare da questa ideologia sono gli scienziati ed e ‘ a loro che proponiamo questo manifesto, ma sicuramente non solo a loro, ma a tutti coloro si sentono investiti da questi problemi..

 Ovviamente rimangono sul tappeto tutte le condizioni esterne alla scienza che  ne condizionano lo sviluppo, prima fra tutte il fatto che gran parte della ricchezza proviene ormai dal capitale finanziario (soldi che fanno altri soldi) ed e’ quindi pochissimo dipendente dall’innovazione scientifica, essendo bastevole un minimo di avanzamento tecnologico, ma questo e’ un discorso troppo aldila’ dei nostri mezzi, qui ci vogliamo limitare alle ‘misure interne’.

Alessandro Giuliani

 

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